Teatro

I racconti di Cleopatra nel suo Cimitero delle Fontanelle

I racconti di Cleopatra nel suo Cimitero delle Fontanelle

Antonella Morea interpreta la singolare figura ideata da Fortunato Calvino in uno dei luoghi più suggestivi di Napoli.

Il cimitero delle Fontanelle (via Fontanelle 80, Quartiere Sanità di Napoli) è uno dei luoghi di maggior fascino macabro di Napoli. Un luogo dove lo scorrere del tempo è cadenzato dalla presenza di ossa, di scheletri, di 'capozzelle' di persone di cui si è persa l'identificazione. Un ossario che ha un ruolo fortemente coinvolgente e che il 4 novembre (ore 19,30) torna a vivere con Cleopatra d'è funtanelle,  Qui "‘a pulèzza cesso del cimitero delle Fontanelle", come si definisce Cleopatra, racconterà la sua vita e la storia delle 'cape ‘e morte’ presenti. Siamo di fronte ad un dialogo paradossale costruito da Fortunato Calvino e interpretato da Antonella Morea accompagnata dal piano di Vittorio Cataldi. Cleopatra, voce del passato, voce eterna, memoria storica della Sanità, materializzerà storie e voci, come quello delle ‘anime pezzentelle’ in un dialogo paradossale e immaginifico. Racconterà nello scenario appropriato, il rapporto antico e ancestrale nei confronti della morte che Napoli ha sempre avuto.

I miei genitori mi raccontavano spessissimo storie di strane presenze che vivevano nelle case insieme ai vivi - racconta Fortunato Calvino, autore del testo e regista - Per questi spiriti c’erano vari rituali come lasciare in un piatto qualcosa da mangiare oppure dell’acqua. Ad esempio, nella camera da letto dei miei genitori c’era un mobile (il cosiddetto ‘cumò) e sopra di esso c’erano le foto dei parenti defunti, perennemente illuminati o da un lumino o da una piccola lampada. Ci entravo in quella camera e fissavo a lungo quei volti in bianco e nero e, quelle rare volte che mi è capitato di dormire con i miei, evitavo di guardare quelle foto, nascondendomi alla loro vista sotto le coperte. Mentre i miei genitori e tutti quelli che ci frequentavano andavano nella chiesa ‘d’è cape ‘e morte’ ai Tribunali, per chiedere guarigioni, lavoro, matrimonio per le zitelle oppure anche una vincita al lotto, in cambio davano una pulita al teschio adottato, accendevano lumini e recitavano preghiere”.

Lo spettacolo rientra tra gli appuntamenti della Rassegna di Teatro Civile, ideata e realizzata da Le Nuvole/Casa del Contemporaneo per il progetto Vivi nel ricordo, promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo e Comune di Napoli.  Una serie di eventi volti principalmente alla valorizzazione dei luoghi significativi della città di Napoli. L’ingresso allo spettacolo è gratuito per il pubblico e sarà consentito fino ad esaurimento posti. La prenotazione è consigliata allo 081 2395653 (lun./ven. 9.00/17.00) o a [email protected].